Obblighi accessibilità web per le Aziende
Promuovere e favorire l’accessibilità degli strumenti informatici consentendo a tutti di fruire dei servizi online senza discriminazioni
L’accessibilità dei siti web è un tema importante, sia per la pubblica amministrazione che per le imprese private. Ecco alcuni punti chiave:
- Imprese private:
- Il Decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 ha esteso gli obblighi di accessibilità anche alle imprese private che offrono servizi al pubblico tramite siti web o applicazioni mobili.
- Le imprese con un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro devono adeguarsi entro il 5 novembre 2022.
- A partire dal giugno 2025, tutti gli operatori economici saranno interessati, come previsto dall’Accessibility Act (direttiva UE 2019/882).
- Pubblica Amministrazione (PA):
- La Legge n. 4 del 9 gennaio 2004 attribuisce all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) il compito di promuovere e favorire l’accessibilità degli strumenti informatici all’interno della PA.
- Dal 10 gennaio 2020, sono in vigore le Linee Guida sull’Accessibilità degli strumenti informatici emanate da AgID. Queste linee guida indirizzano la PA verso la fornitura di servizi sempre più accessibili.
- Le amministrazioni hanno l’obbligo di pubblicare la Dichiarazione di accessibilità, attestando lo stato di conformità di ciascun sito e applicazione mobile ai requisiti di accessibilità.
Sia la PA che le imprese private devono adoperarsi per garantire l’accessibilità digitale, consentendo a tutti di fruire dei servizi online senza discriminazioni.
Chi deve rispettare l’obbligo di accessibilità web?
Come indicato in precedenza, sono tenute agli obblighi di accessibilità le pubbliche amministrazioni, nonché le imprese che offrono servizi pubblici, ad esempio poiché appaltati dallo Stato.
Per quanto riguarda le imprese private, gli obblighi di accessibilità che entreranno in vigore nel 2022 - inclusa la dichiarazione di accessibilità da pubblicare entro il 23 settembre 2022 -, riguardano i cosiddetti “soggetti erogatori”, ossia quelle imprese con un fatturato medio, negli ultimi tre esercizi, di almeno 500 milioni di euro.
Per le altre imprese, tale obbligo decorrerà dal 2025, quando scatterà il termine per l’attuazione dello European Accessibility Act. Rimangono escluse dall’applicazione della disciplina le microimprese, ossia le imprese che occupano meno di 10 persone e realizzano un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di Euro. Per loro sono previsti degli strumenti di sostegno e delle linee guida volte a favorire l’applicazione delle norme in materia di accessibilità. Tali misure sono disposte dagli Stati membri, in collaborazione con le parti sociali interessate.
Cosa succede se non si rispettano le norme in materia di accessibilità?
Rispettare le norme in materia di accessibilità è fondamentale, per varie ragioni. Le prime sono di natura etica, poiché è giusto garantire a tutti gli stessi diritti. Le seconde sono di natura economica, dato che le imprese non accessibili rischiano di perdere fino al 20% dei loro guadagni. Infine, non vanno dimenticate le sanzioni previste per chi non applichi le disposizioni di legge, che possono arrivare fino al 5% del fatturato annuo.
Bisogna però precisare che gli obblighi in materia di accessibilità non si applicano in caso di onere sproporzionato, che l’AGiD definisce così:
- onere organizzativo eccessivo;
- onere finanziario eccessivo;
- rischio di pregiudicare la capacità dei soggetti erogatori di adempiere allo scopo prefissato;
- rischio di pregiudicare la capacità dei soggetti erogatori di pubblicare le informazioni necessarie pertinenti per i propri compiti e servizi.